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Quando i lavori di ristrutturazione diventano reato

2024-09-20 16:25

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Quando i lavori di ristrutturazione diventano reato

I rumori procurati da lavori di ristrutturazione in un appartamento all’interno di un edificio condominiale posso diventare penalmente punibili ai sensi dell'


La questione sorge da un caso deciso della sezione penale della Corte di Cassazione, che, con la sentenza n. 7717 del 22.02.2024, ha proclamato la ricorrenza del reato di disturbo della quiete pubblica di cui all’art. 659 c.p. solo nelle situazioni in cui i rumori procurati da lavori di ristrutturazione provenienti da un appartamento situato all’interno di un Condominio si propaghino ad una parte consistente degli appartenenti al Condominio stesso.


Quindi perché vi sia un effettivo disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, come previsto dalla fattispecie contemplata dal codice penale, è necessario che l’esecuzione dei lavori non si limiti al disturbo degli occupanti degli appartamenti limitrofi, ma interessi una più vasta area all’interno dell'edificio in cui è posto il Condominio.


Anche se in realtà per la configurazione della contravvenzione di cui all’art. 659 c.p., che punisce il trasgressore con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a € 309,00, non sono previsti specifici parametri sull’estensione delle emissioni rumorose e sul numero delle persone disturbate, in ambito condominiale la Corte di Cassazione ha fissato questi più indulgenti criteri, volendo evidentemente contemperare due tipi di interessi, entrambi meritevoli di attenzione.


Da una parte vi è infatti l’interesse del singolo condomino ad eseguire i necessari lavori di ristrutturazione all’interno del proprio appartamento, dall’altro quello dei restanti condomini a vivere in un ambiente consono alle esigenze di riposo e di normale svolgimento delle proprie occupazioni.


Non commette alcun reato quindi il condomino che dovendo necessariamente svolgere lavori rumorosi all’interno del proprio appartamento non arrechi disturbo all’intero Condominio o a gran parte di esso.


Certo, anche qualora i lavori fossero così assordanti ed invasivi da non poter essere tollerati dovranno essere richiamate consuetudinarie regole di buon senso, per cui anche i condomini che saranno costretti a sopportare i rumori ed i disagi dovranno armarsi di un po’ di pazienza in più.


Chi svolge i lavori invece, dal suo canto, dovrà ovviamente limitare al massimo le emissioni evitabili o controllabili, adoperandosi per arrecare il minor disturbo possibile e preoccupandosi comunque di rispettare le fasce orarie di prassi dedicate al riposo, indipendentemente da quanto prescritto dal regolamento condominiale.


E’ evidente poi che laddove il regolamento condominiale contenesse espresse indicazioni sullo svolgimento dei lavori all’interno di una singola unità abitativa il condomino sarebbe in ogni caso tenuto ad attenervisi, e l’inosservanza di tali indicazioni potrebbe fondare richieste risarcitorie, anche a prescindere dal fatto che venga riconosciuto un reato.


Farà sempre bene quindi chi vuole o deve svolgere lavori all’interno del proprio appartamento ad informarsi prima di cosa prevede il regolamento di Condominio a riguardo, interpellando espressamente l’Amministratore ed avvisando comunque gli altri condomini, affinchè i disagi di tutti possano essere ridotti al minimo.